Verso il nuovo piano urbanistico generale di Marsala

La Legge Regionale n.19 del 13 agosto 2020 s.m.i. ha introdotto nuove disposizioni riguardanti la materia urbanistica, abrogando nel contempo la previgente legislazione urbanistica. La nuova legge obbliga i Comuni a procedere alla pianificazione urbanistica del loro territorio attraverso uno strumento ora denominato Piano Urbanistico Generale (PUG), le cui procedure di formazione ed i cui contenuti tecnici sono diversi rispetto a quelli del Piano Regolatore Generale, strumento che non può più essere aggiornato, non essendo più consentita la revisione generale.
Il piano urbanistico comunale deve essere articolato in una componente “strutturale” ed una “operativa”.
La componente strutturale fissa esplicitamente gli indirizzi, gli obiettivi, i parametri qualitativi e prestazionali e fornisce le indicazioni non prescrittive e di carattere programmatico sulle trasformazioni future: in poche parole individua la visione strategica di governo del territorio.
La componente operativa interessa tutte le parti del territorio ed in particolare quelle oggetto di trasformazione urbanistica programmata secondo le potenzialità indicate dalla componente strutturale; ed inoltre definisce il regime giuridico delle aree e degli immobili e dettaglia le previsioni della componente strutturale in termini prescrittivi e conformativi dei diritti dell’uso del suolo (indici, destinazioni d’uso, etc…). In poche parole individua in dettaglio le attività edilizie ed urbanistiche possibili su tutto il territorio.

Il comune di Marsala, tenendo conto dell’atto di indirizzo e dei contributi pervenuti attraverso il processo partecipato, elabora quindi un documento preliminare del PUG che:
• esplicita le modalità da seguire per l’elaborazione di disposizioni sull’uso del suolo, tenuto conto delle indicazioni contenute nei piani e programmi sovraordinati;
• definisce un quadro generale delle criticità territoriali connesse alle caratteristiche geologiche e sismiche ed all’uso agricolo del suolo;
• descrive le principali problematiche urbanistiche ed insediative da risolvere nel breve e nel medio periodo, tenendo conto delle criticità territoriali, e stabilisce il quadro delle priorità;
• individua, in linea generale, limiti e condizioni per lo sviluppo sostenibile del territorio comunale;
• individua gli obiettivi da raggiungere nel medio e nel lungo periodo ed identifica le risorse economiche e finanziarie disponibili o attivabili;
• descrive le risorse territoriali determinanti per le scelte di sviluppo;
• descrive nelle linee generali gli interventi da prevedere nel PUG e individua le aree oggetto di piano particolareggiato attuativo (PPA);
• contiene il rapporto preliminare della VAS sui possibili effetti ambientali del PUG;
• perimetra le aree nelle quali possono essere rilasciati singoli titoli abilitativi, ovvero possono essere approvati piani attuativi prima della definitiva approvazione del PUG, ed in questo caso specifica gli indici ed i parametri da applicare;
• definisce la valutazione economica di massima per la realizzazione delle infrastrutture principali, nonché delle principali opere pubbliche previste nel PUG;
• indica le aree ed i progetti urbani dove promuovere il concorso di progettazione o il concorso di idee nonché le trasformazioni urbane che devono essere sottoposte a processi di progettazione partecipata con particolare riferimento agli interventi di riuso e di rigenerazione urbana.
• perimetra le parti del territorio comunale nelle quali, per garantire il raggiungimento degli obiettivi del Piano che potrebbero essere compromessi dall’applicazione delle pregresse previsioni urbanistiche, è sospeso il rilascio di singoli titoli abilitativi a far data dalla delibera di adozione del progetto preliminare e sino all’approvazione del PUG.

Occorre quindi contrapporre al vecchio sistema decisionale centrale (statico e a priori), una modalità decisionale dinamica e interazionale per comparazioni successive, che si basi sul riconoscimento dell’esperienza delle persone nel rivelare l’orientamento delle politiche, e sull’idea che la pianificazione non sia calibrata su un’anonima compagine di comunità, ma in stretto contatto con i destinatari degli effetti delle politiche e delle azioni di piano
Occorre pertanto il riconoscimento della frammentazione dei bisogni dei cittadini e dell’esclusione sociale, l’inclusione dell’istanza della giustizia sociale e la necessità di rappresentare gli interessi dei non-rappresentati, il problema distributivo, il tema dell’interesse generale

Il processo partecipativo intrapreso con cittadini e stakeholders è teso a dare visibilità alle attese degli abitanti in modo che le loro proposte possano influenzare le decisioni politiche e condurre ad una progettualità condivisa
L’insieme delle singole voci, delle conoscenze e delle informazioni raccolte devono costituire il punto di partenza per la definizione di un quadro di analisi delle criticità e delle opportunità.
La costruzione di un processo di pianificazione partecipata deve riguardare la volontà di collegare il momento conoscitivo, discorsivo e pianificatorio con il momento decisionale, secondo logiche di democrazia diretta.

Le linee di indirizzo per la redazione del PUG da porre a base del porcesso partecipato riguardano uno scenario di pianificazione che prefiguri:

MARSALA, CITTÀ DELL’IDENTITÀ URBANA, DELLA TRADIZIONE, DEI SIGNIFICANTI URBANI E DEI SERVIZI, che valorizzi il tessuto urbano consolidato, migliori l’immagine urbana e dei quartieri e della vivibilità della città esistente, che contempli la conservazione e la ricomposizione di insiemi architettonici degni di ristrutturazione, che promuova strategie glocali a scala urbana per favorire la diversità sociale e funzionale,  ponendo l’accento sulla lotta all’esclusione sociale e prevedendo la riutilizzazione dei siti meno o per nulla impiegati;

MARSALA, CITTÀ DELL’INNOVAZIONE E DELLA COMPETITIVITÀ, che si conformi come città attrattiva ma anche attraente in conseguenza del processo di terziarizzazione e de-industrializzazione, che ha liberato spazi nelle città, della progressiva internazionalizzazione dei mercati, che ha aperto le imprese ad un contesto più competitivo, del continuo progresso dell’IT, che ha influenzato l’organizzazione e le modalità di lavoro;

MARSALA, CITTÀ TERRITORIO DI APPRODI E RIPARTENZE, RETE DI INFRASTRUTTURE, che si sviluppi come città Gateway, aperta agli scambi e agli snodi rispetto ai flussi di merci, di persone, di idee;

MARSALA, CITTÀ INCLUSIVA E RESILIENTE, affinché la città divenga il luogo dove a chiunque, indipendentemente dalla condizione economica, dal genere, dall’età, dalla razza o dalla religione, è permesso partecipare produttivamente e positivamente alle opportunità che la città ha da offrire; e che comporti uno sviluppo sostenibile nella gestione dei sistemi urbani, del paesaggio e un approccio integrato per la vulnerabilità dei territorio e per l’adattabilità al cambiamento del microclima urbano;

Il processo partecipato si pone metodologicamente come base per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale, attivando una strategia dell’implementazione ed un processo circolare.

Pier Benedetto Mezzapelle